Nel 2022 il gianduia è una delle ricette dolci più apprezzate in tutto il mondo.
Realizzato con soli 3 ingredienti base, che sono nocciole, cacao e zucchero, il gianduia ha superato la prova del tempo come un gusto di tendenza che ogni consumatore, da bambini ad adulti, ama assaporare. Il gianduia si presenta in molte forme, gusti e ricette diverse: come crema spalmabile, come barretta di cioccolato, come il classico giandujotto o cremino, come una morbida ganache, e altro ancora. Ma come si sono incontrati per la prima volta nocciole e cacao?
Ecco la storia del gianduia.
I cioccolatieri artigianali torinesi nel XIX secolo si godevano una vita tranquilla nei loro piccoli laboratori rallegrando l’intera città con cioccolatini, dolcetti ricoperti di cioccolato, cioccolate calde, e deliziose torte. Finché un giorno tutto improvvisamente cambiò.
In risposta al blocco navale delle coste francesi promulgato dal governo britannico nel 1806, Napoleone Buonaparte reagì con il suo blocco continentale: l’importazione di merci britanniche in qualsiasi paese europeo alleato o dipendente dalla Francia divenne vietata. Ciò significò che diverse materie prime provenienti dalle colonie britanniche (importate a loro volta dalle Americhe) come caffè, zucchero di canna e cacao smisero di arrivare nella penisola italiana. Così i cioccolatieri torinesi si ritrovarono con solo le scorte di cacao rimaste nei loro magazzini (fino a quando Napoleone decise di porre fine all’embargo anni dopo nel 1814). Il dilemma iniziò: diminuire l’assortimento, abbassare la qualità dei prodotti, o iniziare a vendere altri tipi di alimenti? Non successe niente di ciò. I cioccolatieri optarono per la creatività.
Allo scarso cacao rimasto nei magazzini decisero di aggiungere le nocciole locali chiamate Tonda Gentile, economiche (all’epoca) e abbondanti sul territorio. Il loro sapore fragrante e tostato si sposò perfettamente con il gusto intenso del cacao, per un’esperienza gustativa ricca e complessa. Le nocciole furono prima inserite intere o a pezzettoni, occupando abbastanza spazio per sopperire alla mancanza di cacao. Ma questo non era ancora esattamente il gianduia. Il morbido cioccolato gianduia che conosciamo oggi ha richiesto circa 40 anni in più per essere sviluppato.
Anche se non sappiamo quanto sia accurata questa storia, la leggenda narra che l’azienda torinese di cioccolato Caffarel sarebbe stata la prima a tostare e macinare le nocciole insieme al cacao, invece di includerle solo intere o a pezzetti. Questo significava dire addio alla consistenza croccante e dare il benvenuto al dolce piacere che conosciamo oggi: una pasta cremosa, saporita e appetitosa composta da soli 3 ingredienti (cacao, nocciole e zucchero). Ma da dove viene il nome “Gianduja”? Caffarel lanciò la sua nuova invenzione nel 1865 durante il Carnevale di Torino sotto forma di piccoli cioccolatini detti Gianduiotti, ispirati alla folcloristica maschera di Carnevale locale Gianduja.
Da allora, il gianduia si è diffuso in tutta Europa e nel mondo, diventando rapidamente una successo internazionale.
In Tuscani Cioccolato onoriamo il perfetto incontro tra nocciole e cacao utilizzando solo i migliori ingredienti: il cacao nicaraguense direttamente commercializzato che trasformiamo in cioccolato bean to bar, e la nocciola Piemontese certificata biologica e I.G.P.
Se sei un amante del gianduia, puoi goderti:
– La crema NOCCIOLA con nocciole, cacao, zucchero, latte e vaniglia.
– La crema FONDENTE con nocciole, cacao e zucchero.
– I DRAGEES NOCCIOLA con nocciole ricoperte con cioccolato fondente al 67%.
– I CIOCCOLATINI assortiti a base di paste di nocciole.